domenica 16 marzo 2014

Il libro ritrovato



Può capitare che, a distanza di anni, ti ritrovi tra le mani un libro che da qualche sottolineatura capisci di aver leggiucchiato e poi accompagnato nell’angolo più alto della libreria.
Uno sguardo qua, uno sguardo là, ed ecco sei preso nella pania: non lo mollerai, non ti mollerà. E pensi intanto a quanto di prezioso hai trascurato e se n’è rimasto per tanti anni rintanato in suo cantuccio: la sovrapposizione o concomitanza di altri interessi, tenuti più urgenti e immediati, ne aveva decretato l’inesistenza, o – che è peggio – esistenza da larva.
Il libro è di qualità, vi leggi cose che ti portano in alto, ti fanno respirare aria buona. E ti rimorde d’essere stato incauto, superficiale, ingiusto. Ma così grande la gioia del ritrovamento – un amico, una cosa cara come la dracma evangelica, l’agnello smarrito – che ogni altro sentimento dilegua, o viene risolutamente messo alla porta.
Domenico Franciò

Nessun commento:

Posta un commento